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12 dicembre 2022 1 12 /12 /dicembre /2022 19:34

Sono sempre di buon umore, o almeno cerco di esserlo; non vale niente preoccuparsi e angosciarsi troppo della vita e degli eventi collegati ad essa. Spesso riesco vedere il lato buffo anche nelle cose molto tristi o addirittura in quelle allarmanti. Il mondo ci fornisce tanti di questi elementi: il nucleare della Corea del Nord ed Iran, lo scontro al livello di una guerra seria nel Medio Oriente. Se uno entra nella profondità dei problemi gli viene una bella depressione. Sono tutti gli eventi lontani, ma anche molto vicini che possono provocare una catastrofe sulla scala molto larga. Ma chi se ne frega! Comunque, è fuori casa nostra e non ci penso proprio. Un po' diversamente stanno le cose nella patria. Le rose non fioriscono molto spesso, anzi, quasi mai. Adesso siamo immersi nel periodo postelettorale. All'avvio delle trattative per formare nuovo governo siamo stati tutti molto interessati dell'esito finale. Le cose si sono allungate e la gente ha iniziato perdere l'interesse. Anche la cosa più importante del mondo diventa barbosa se si allunga oltre misura. 

Questi giorni i pentastellati ed i leghisti hanno deciso di dare una direzione al paese e scongiurare in tale modo l'odiato governo tecnico e le elezioni anticipate. Una scelta che sta bene a tutti, anche a quelli che gli sputtano sopra. Lo fano per il dovere, almeno così sentono loro questa vicenda. Le due forze in campo, come due squadre di calcio, dicono che stanno lavorando su un programma comune. Per adesso evitano di parlare dei nomi perché dicono che quelli non serviranno a niente se non si trova l'accordo sul programma. Ma c'è chi lo pensa diversamente. Sento il reggente del Partito Democratico che dice che loro litigano sui nomi e su come spartire il potere. Cioè Martina sa meglio di loro su che cosa stanno facendo. Gli da dei bugiardi, perché stanno ingannando il paese, almeno secondo lui. Lui non può credere che loro vogliono bene al loro paese!? Perché?

Gli antichi greci erano persone molto saggie. Sono riusciti a capire bene la natura umana. Una delle più grandi affermazioni filosofiche è quella del Protagora. Lui sostiene che l'uomo è la misura di tutte le cose. Scendendo al livello personale, io sono la misura. Cosa vuol dire? Che io giudico la realtà che mi circonda sulla base delle mie conoscenze, delle mie esperienze e delle mie caratteristiche, dovute sempre alle mie esperienze, ma anche al mio bagaglio genetico trasmessomi dai miei avi. Pertanto quando Martina sostiene che i politici dei due gruppi in gioco sono disonesti, perché ci ingannano con le loro dichiarazioni, ci dice che anche lui è fatto così, cioè lui è ingannevole nelle sue dichiarazioni. Perché sull'onesta non sa niente, non è presente nel suo bagaglio culturale e pertanto non può nemmeno immaginare che qualcuno nella politica italiano lo sia. Ho preso di mira lui, ma è applicabile a tutti. Non sembra ci siano le persone pulite che stanno nella politica. Se ci fossero due o tre sarebbero soltanto le eccezioni che confermano la regola. Cavolo, questo non mi fa ridere! Oppure sì?

L'arma principale dei nostri rappresentanti è l'offesa e discredito, senza alcun argomento. Questo mostra la loro debolezza ideologica e personale. Tra le persone moralmente integre esiste un rispetto reciproco, per definizione. Pensiamo diversamente ma ci confrontiamo con gli argomenti, discutiamo, siamo anche pronti a rivedere la nostra posizione se esce allo scoperto qualche elemento che prima non conoscevamo. Non si dice per niente che un uomo ed una formica sono più intelligenti e più forti rispetto all'uomo solo. Non dovrebbe esserci così anche nella politica? Sembra proprio di no! La paura è che l'accettazione dell'argomentazione altrui mostri la debolezza. In effetti è il contrario, ma loro non capiscono e dovrebbero essere la parte migliore di noi, cioè di popolo. Tutto sto mi è fatto scivolare l'umore troppo in basso; pertanto proviamo a sorridere.


Vacanza in Texas

Pasquale e Pasqualina sono in vacanza. Dopo tanti anni di sacrifici sono riusciti a risparmiare il denaro a sufficienza per andare a Texas, il posto che entrambi da sempre hanno sognato. Il sogno di Pasquale era un paio dei stivali tipici texani, quelli da cowboy a punta. Girando per la città a trovato un negozio che offriva anche un bel sconto; non poteva non comprali. Gli indossa subito e torna nella camera del motel dove Pasqualina era sdraiata sul letto, guardano una trasmissione televisiva. Lui si mette davanti a lei e chiede con una voce piena di orgoglio:
- Pasqualina, guardami! Vedi qualcosa di diverso rispetto al solito?
Lei sposta velocemente lo sguardo dalla TV e dice:
- No!
Pasquale incavolato, si gira ed entra in bagno. Si toglie tutti i vestiti, rimanendo completamento nudo, con i stivali da cowboy addosso. Rientra nella camera e dice:
- E adesso, vedi qualcosa di diverso?
Lei lo guarda e dice:
- Cosa c'è di diverso? Era appeso ieri, è appeso oggi e sarà così anche domani.
- E sai perché è appeso?
- No.
- Perché sta guardando i miei nuovi stivali, ecco perché!
- Pasquale, dovevi comprare un capello! Un cappello!

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16 giugno 2022 4 16 /06 /giugno /2022 17:40

Mi rileggo ogni tanto e vede che spesso le mie elucubrazioni sono poco ottimistiche, abbastanza oscure e a volte addirittura un po' depressive. Mi chiedo se sto peggiorando con l'avanzare dell'età, perché mi ritenevo sempre una persona molto ottimistica, oppure c'è qualche ragione oggettiva, che mi porta in questo stato non proprio molto luminoso. In effetti, guardandomi intorno vedo molte scuse per il mio stato d'animo. Basta accendere il televisore, aprire un giornale oppure leggere i notiziari in rete per andare in crisi spirituale. Menzionando i 3 media, spesso mi pongo una domanda: ma servono davvero tutti e tre. Spesso, tornando a casa dall'ufficio, accendo il televisore e guardo uno dei tre canali che trasmettono le notizie 24 ore al giorno. 

Sono molto simili tra di loro, intendo concettualmente, ma anche gli altri telegiornali hanno le stesse basi. Metà delle notizie che fanno vedere, sono quelle che appaiono in rete; vari tweet, post su Facebook o Instagram. Semplicemente gli fanno vedere, come se lo schermo televisivo diventasse lo schermo di un computer oppure di uno smartphone. Coppia - incolla. Cavolo, date un canale televisivo a me e riuscirò a produrre un telegiornale anche io, in questo modo. I collegamenti esterni con i loro inviati quasi sempre sono realizzati tramite Skype. Un modo molto conveniente, cioè gratuito per avere un collegamento visivo, ma molto poco professionale in quanto la qualità è spesso inaccettabile.  Capita frequentemente che sono costretti ad interrompere la connessione in quanto è inguardabile e inaudibile. 

Dopo, verso la mezzanotte, c'è la rassegna stampa. Chiamano alcuni ospiti e commentano i principali titoli dei giornali. Ma che divertimento. I titoli sono prevalentemente uguali, ma dipende dall'orientamento del giornale in che modo una particolare notizia è presentata. Quelli di destra usano la tromba, mentre quelli sinistrosi soffiano nel trombone. Si interpreta tutto, anche quello che non è interpretabile. Aumenta il prezzo di pane: per uni è colpa del governo che gestisce male le politiche industriali e carica troppe tasse, per altri c'è una congiuntura internazionale che fa aumentare il prezzo di grano, includendo ovviamente anche la colpa dei cambiamenti climatici.

A proposito dell'ultima affermazione, il governo francese pianifica di introdurre la tassa sui voli low-cost da e per la Francia. Contano di raccogliere qualche centinaio di milioni di euro, gilet gialli permettendo. Ricordiamo che questo movimento è partito proprio contro una ecotassa sui carburanti. Si scarica sempre tutto sui ceti medi e quei bassi, mentre i ricchi se la spassano comunque. Alcuni chiamano questa tassa green, ma è già uscito il nome più fantasioso: Greta tax. L'adolescente svedese si è aperta le porte di tutti i media, e adesso entra anche nel linguaggio di economia e finanza. 

All'oppressione, nei vari modi, siamo esposti dappertutto e quotidianamente. I talk-show a non finire e a non fornire alcuna informazione tranne aumentare la confusione nei nostri cervelli. Senti uno e ti sembra che abbia ragione. Il problema è che anche l'altro l'abbia, almeno ad apparenza. Il dubbio che proviene dal confronto delle due posizioni diverse non si chiarisce. Il conduttore è quasi sempre neutrale, per non dire inesistente e disinteressato (mi propongo di fare anche questo mestiere, se pagato, ovviamente). Sulla neutralità sono d'accordo, ma fino ad un certo punto, perché quando si superano certi limiti, bisognerebbe intervenire, ma loro lo fanno nei casi molto rari. Tali casi si limitano nelle circostanze quando l'interlocutore sia proprio antipatico al presentatore. 

Mi sono riletto quello che ho scritto fino a questo punto e ho fatto una pausa di riflessione. Sembra un testo scritto in modo automatico, da un'applicazione che avrebbe un certo valore come tale, ma linguisticamente sarebbe bocciate anche da una maestra nelle scuole elementari. Effettivamente, nelle scuole elementari, ma anche dopo, non avevo un voto molto elevato in italiano. Il cervello mi girava troppo in fretta e io non riuscivo a ordinare e sistemare i pensieri che mi venivano; così i miei compiti sembravano una raccolta occasionale dei flash di memoria. Qualcuno nel mondo letterario si è fatto anche il nome e la fortuna con questo stile di scrittura, ma io non ci arriverò mai. Tutto sembra un gioco d'azzardo, oppure la roulette russa; mi sparo o no. Raramente, ma capita, mi succede di tirare fuori una piccola opera accettabile. Speriamo nella prossima volta. Fino ad allora state mi belli e oppressi. 

Fellini
Per finire con un'atmosfera più bella e serena, vi informo sui film che ho visto ultimi giorni. A mia moglie è venuto all'improvviso il desiderio di vedere alcuni film di Federico Fellini. Ha seguito un documentario sul nostro regista più famoso e l'idea è nata così. Mi sono dato da fare per trovare la fonte per vedere i suoi capolavori; il mio sforzo ha dato i frutti desiderati e così ci siamo visti prima Amarcord e dopo La strada. Amarcord mi è piaciuto relativamente: ottimi attori, grande regia, ma mi mancava la sostanza. Per compensare questo, ho visto molte scene copiate dai registi moderni, specialmente da parte del bosniaco Kusturica. In alcuni casi sembrano proprio le copie. La strada mi è piacito di più; il regista è riuscito a tirarmi dentro film, a farmelo sentire e questo è il massimo che un film può fornire allo spettatore. Grande Fellini!
 

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12 dicembre 2021 7 12 /12 /dicembre /2021 19:55

La vita è un esempio molto valido. Mi alzo di mattina e vado a prendere il treno. E' un gioco d'azzardo puro, perché a volte capita che quello mio, del 8:33 viene soppresso; per essere sincero non troppo spesso. Il ritardo è al ordine del giorno. A volte anche pochi minuti, ma io devo prendere un altro treno. Quelli pochi minuti a volte me lo fanno perdere. Capita anche che viene in orario. Dopo, arrivato in ufficio, temo l'umore del capo. Oggi avrà un atteggiamento ostile, oppure sarà tranquillo? Un puro l'azzardo è andare a chiedergli le ferie. A me servono perché la settimana prossima vorrei andare a fare una settimana bianca. Ho già prenotato tutto e comunicato un mese fa la mia intenzione; perciò non dovrebbero esserci dei problemi. E in effetti, fino ad oggi non mi sono mai state negate le vacanze, ma finché arriva un "sì" finale, sudi. Il tizio fa tutto per farti pesare la vacanza, come se lasciassi l'ufficio in modo incosciente, senza tuo contributo, fregandosi dalla società. E io non ho coraggio di dirgli che lavoro soltanto per i soldi e che la Gloria non è il mio tipo.

 

Ultimamente è a rischio anche l'attesa per il capodanno. Te lo fanno arrivare in anticipo. Ti viene sempre più spesso la domanda: e di chi posso fidarmi in questa società moderna, tecnologica, su molti aspetti ogni giorno più ingiusta. Devi dimenticare, divertirti per non pensare alla cose pesanti. E così, qualche mese fa ho aperto un conto tramite casinò online  in uno dei posti dove il gioco d'azzardo è quello che ti aspetti davvero. Metti i tuoi soldi e speri che quelli si moltiplicano, sapendo benissimo che possono anche sparire: almeno hai la certezza dell'incertezza. Provare per dimenticare, per divertirsi, per trovare un po' di adrenalina che tiri su i tuoi processi chimici interni. Anzi, se la tua immaginazione e forte ed il tuo pensiero sfacciato, puoi pensare che tu fai correre il rischio al casinò di perdere i soldi, magari tantissimi. Le bische online tremano quando vedono il tuo nome comparire nel sistema. Sei un giustiziere case da gioco online.

 

Ma questa operazione riporta non soltanto il brivido di gioco, ma anche altro tipo di tremito, l'altro azzardo ricorrente: la moglie. Gioco per rilassarmi, per riposare la testa di tutti quelli pensieri neri che mi avvolgono durante il giorno. Se vado al letto con loro, l'incubo prosegue e non riesco a dormire bene. Rimorsi per le azioni, o non azioni della giornata che sta finendo, preoccupazioni per come andrà la giornata di domani...  Pertanto due giri alla roulette, qualche mano con video poker e blackjack e dopo tanti clic sul bottone delle slot macchine. Così dopo, sdraiato nel letto, mi continuano a girare le ruote con la frutta, con gli dinosauri e vari simboli geometrici, e questi mi porta nella profondità del sonno in modo piacevole e veloce.

 

Così, quando tutti sono sotto le coperte, io mi ritiro nel mio stanzino, accendo il mio calcolatore elettronico mi logo in casinò online ed inizio a giocare. A volte fino a tardi, con il rischio di non svegliarmi in tempo domani mattina. Una notte mia dolce metà aveva mal di stomaco e si è alzata. Ha deciso di farmi una visita. Era molto silenziosa e non me ne sono nemmeno accorto quando è entrata. Sono girato con la schiena verso la porta e così chi entra vede subito cosa c'è su monitor. Lei non è stupida ed è partita subito la domanda: ma tu giochi nel casinò online?

 

Mentre sentivo la voce, un tremore passava per il mio corpo ed il mio cervello in pieno panico cercava una risposta valida. Sì, cara, ma questo e tutto gratis. Si gioca senza soldi, con denaro virtuale che ti regalano. E' soltanto per rilassarmi, per divertirmi un po' prima di andare a dormire. Altri dieci minuti di domande scomode, ma il primo impatto avevo assorbito bene e alla fine è andata tutta liscia. Siamo andati insieme nel nostro covo e non riuscivo ad addormentarmi perché pensavo al rischio che avevo appena corso. Ero piuttosto arrabbiato con me stesso perché avevo detto una bugia e non avevo attributi di affermare come stanno le cose. Guadagno bene e gioco poco. Mai perso più di una ventina di euro in un giorno. Il peggior mese mi a portato via circa 140 euro, un importo che mi posso permettere di perdere senza battere l'occhio: non ha alcuna influenza sul nostro bilancio domestico. E a volte anche vinco, sempre poco, ma vinco. E perché non ho coraggio a dire cosa sto facendo: ho tutto il diritto per dormire sogni tranquilli? 

 

Per la paura della sua reazione. Riesco o sopportare tanto, specialmente per la pace in casa, ma a volte lei esagera e continua le sue elucubrazioni per giorni. Il mio limite di sopportazione e di sofferenza è alto e così lei si incoraggia a proseguire, finché a me non esplode. E quando esplodo io è gioco d'azzardo: non sai mai cosa succederà. Se la palina si fermerà sullo zero, oppure sul diciassette.
 

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3 giugno 2021 4 03 /06 /giugno /2021 18:00

E' il giorno di Natale. Sono fuori casa mia e aspetto l'ora del pranzo; coma al solito dai miei genitori, insieme anche ai miei suoceri. Già ieri sera mi sono abbuffato ed oggi non devo ripetere la stessa pecca. Se no dovrò iniziare ad andare per i negozi di abbigliamento per scegliere i nuovi vestiti e io oddio fare lo shopping. Mi sono svegliato stamattina con la testa pulita (sono riuscito a controllarmi con il bere) e con il mio caffè mattutino stavo finendo il libro intitolato sopra. 

Un collega dell'ufficio si è presentato un mese fa con il libro che mi voleva prestare: “Tu sei croato e la buona parte del libro si svolge là. Credo che sarà del tuo interesse.” Un po' diffidente ho iniziato a leggerlo, quasi mi sentivo obbligato. Molto a rilento devo dire, qualche volta prima di andare a fare il riposo notturno, mezz'oretta. Partendo per questa vacanza me lo sono portato dietro; comunque mi annoio sempre e un libro aiuta a spaccare la monotonia delle giornate. E così in tre, quattro giorni sono arrivato praticamente alla fine; ci sono circa 300 pagine. Come ammazzare il tempo d'attesa per il pasto principale dell'anno? Ho con me il mio portatile, pertanto scriviamo una recensione.

L'autore è Fulvio Ervas, nato nell'entroterra veneziano, qualche decina d'anni fa, come è scritto sull'involucro del libro. Un ottimo conoscitore della Croazia, le sue terre, i popoli ed anche la cultura slava oltre mare. Non sono un critico letterario, ma per il mio gusto scrive bene, in modo vivace e radioso, descrivendo in maniera pittoresca i luoghi e gli eventi,  usando a volte le metafore insolite e le associazioni del tutto inaspettate. La lettura va avanti da sola e ci trasferisce nell'atmosfera dei posti con facilità, distaccandoci piacevolmente dalla realtà. 

Nella prima parte del libro ci introduce il protagonista, l'ispettore di polizia Stucky che abita in un quartiere di Treviso. Conosciamo la sua vita quotidiana divisa tra lavoro e privato, i suoi colleghi d'ufficio, le vicine di casa, la compagna cha ha un figlio rivoluzionario. E' il mese di luglio e lui vorrebbe andare in vacanza, ma nessuno vuole venire con lui, ne sua compagna (il figlio si è rotto la gamba scrivendo un messaggio sul tetto di una carrozza di treno per la sua amica di Kiev). Lo abbandona anche lo zio Cyrus e non gli rimane che partire da solo, in compagnia di un cane che ha adottato qualche giorno prima, un salsicciotto di nome Argo.

Dall'inizio del romanzo scorre in parallelo un'altra storia, raccontata in prima persona da un Chioggiano, un capitano del peschereccio che per contrastare la crisi passa dall'altra parte dell'Adriatico dove inizialmente fa il capitano di uno yacht per turisti ma dopo scopre che ci sono anche delle altre opportunità per fare i soldi online facili e cambia il mestiere.

Stucky si fa prestare una vecchia motto e parte per la vacanza in Croazia. Finisce in un campeggio per i nudisti su un isola, perché là accettano i cani, e si gode la vacanza per qualche giorno. Ma una mattina, una ragazza del servizio trova nel bagno pubblico appeso un cameriere del campo, un Chioggiano ed il nostro eroe non può che fare il poliziotto. Le due storie convergono e finiscono ad essere una sola. Piacevole da leggere e spesso anche coinvolgente. Non è il miglior romanzo del mondo, ma posso comunque raccomandarlo dal cuore.
 

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21 novembre 2020 6 21 /11 /novembre /2020 12:55

Sembra che i terremoti m'ispirano. L'articolo precedente era scritto qualche giorno dopo l'anniversario di quello dell'Aquila, e questi giorni c'è il quarantesimo anniversario di quello dell'Irpinia. Povera gente e poveri noi con questi che ci governano. In 40 anni si è fatto molto poco e la vita non ha ripreso il suo percorso normale. Ci sono ancore le tracce dei danni, le problematiche irrisolte e la rabbia delle persone che ci vivono. Si ricordano di loro soltanto per le ricorrenze. Poiché che il terremoto dell'Irpinia è "vecchio", valgono soltanto gli anniversari tondi, quelli decennali. Ma come si può andare avanti così? L'Italia migliore sembra esistere soltanto nei miei pensieri, nella mia immaginazione. I soldi si stanziano, anche, ma non si usano, oppure si usano in modo discutibile, e a volte finiscono nelle tasche di quelli che si potrebbero aspettare in uno scenario italiano, ma è sconvolgente che ci siano anche i politici che si arricchiscono sulla disgrazia degli altri. C'è la criminalità organizzata privata e quella pubblica.

 

Oggi è sabato e attualmente, mentre scrivo questo, è tarda mattina. Mi sono alzato dal letto tardi, come succede tutti i fine settimana. Sono un dormiglione. Non è che durante la settimana riposo poco: vado al letto verso la mezzanotte e mi alzo alle 8. Faccio le otto ore di sogno normali, anche forse troppe per la mia età che avanza; dicono che quelli più saggi hanno bisogno di un riposo minore. In effetti, la mia attività fisica principale è spostare il topo del computer. Credo che con questo riesco a consumare quasi 100 calorie al giorno. Per attuare quest'impatto, cerco di fare almeno una passeggiata al giorno. Visto che attualmente sono in una zona rossa, non dovrei fare nemmeno questo, però si tratta della mia salute generale alla quale ci tengo. Per non dimenticare, quasi regolarmente faccio un esercizio dello yoga di 10 minuti. Poco, ma mi serve per allungarmi un po' e mi sono accorto che mi fa bene.

Autunno a Milano è un'esplosione dei colori caldi

Ho iniziato l'articolo, ma subito dopo mi sono ricordato di aver promesso a mia moglie che oggi, al massimo domani, risolverò il problema dell'acqua che si infiltra tramite le finestre, ovviamente quando piove. Qui devo tornare un po' indietro. Pochi mesi fa, all'inizio dell'estate, abbiamo cambiato l'appartamento. Durante l'estate le tempeste sono relativamente spesse e subito ci siamo accorti che gli infissi non trattengono tutta l'acqua che vene giù. Perdono tutte e tre le finestre orientate verso nord, le uniche che abbiamo (dopo ci sono le grandi porte dei due balconi verso ovest). La parte bassa degli infissi era mal andata. Capivo che questo non è la ragione perché entrava la pioggia, ma abbiamo comunque deciso di sistemare quelle zone rovinate, per allungare la vita. Gli infissi sono di legno e direi anche di buona qualità, ma non sono stati mantenuti nel tempo. Così abbiamo comprato un adeguato prodotto che ci hanno consigliato in un negozio "fai da te" e ci siamo dati da fare. Abbiamo pulito le zone danneggiate con la carta abrasiva e dopo le abbiamo passate con quello che ci hanno venduto, una specie di lacca trasparente: si chiama flatting. Tutto è andato bene, ma con la pioggia successiva, il problema della perdita si è presentato di nuovo, come me l'avevo aspettato.

 

Ho controllato attentamente gli infissi per capire perché l'acqua entra. Tutto sembrava a posto, specialmente le guarnizioni. Non riuscivo dove l'acqua può passare. Ci ho messo un mese prima che arrivasse l'illuminazione. I giunti tra il vetro e il legno sono stati guarniti con il silicone trasparente. Un veloce controllo ha affermato che una parte del silicone è praticamente scomparsa, perché è stata messa male in opera. Ma prima di affrontare la riparazione, volevo fare una prova. Così, un'ora fa, ho versato una bottiglietta d'acqua su un'alla della finestra del bagno e ho avuto la conferma fisica del problema. Adesso devo scendere giù, in un negozio cinese che mi è vicino, per comprare il silicone trasparente e nel pomeriggio lo applicherò. Dopo bisogna aspettare la prossima pioggia per verificare che il guai è stato risolto.

Sole tramonta all'orizzonte colorando tutto di rosso e giallo

Siamo verso la fine dell'autunno, ma piove molto poco. Oggi, come anche ieri, è una giornata splendida, soleggiante e radiosa. I colori sono abbaglianti. Sono presenti tutte le tonalità di rosso, giallo e arancione, quei colori caldi che scaldano anche l'anima. Anche il termometro è abbastanza clemente e per adesso si va ancora in giro, covid permettendo, senza capellini e guanti. Mia moglie è appena uscita per fare due passi. La scusa è che deve andare trovare una panetteria dove il prodotto principali è buono. Nel supermercato vicino a casa nostra, sui tratta di un Conad, il pane non è buono. La frutta e verdura sono ottimi, la carne decente, ma i prodotti del forno sono tra i peggiori che ho mai assaggiato. Per questo motivo, lei ogni tanto prepara il pana a casa, nel nostro nuovo forno che si è svelato all'altezza della sua bravura in cucina. In più, accendendo il forno, la casa si scalda ulteriormente ed il profumo di pane appena sfornato da quella atmosfera casalinga che aiuta a sopportare questi momenti che ci obbligano a non uscire fuori. Ci consoliamo anche osservando tutti i giorni i tramonti spettacolari. La città si colora con i raggi che emette il sole e che cambiano completamente il suo aspetto.
 

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9 aprile 2020 4 09 /04 /aprile /2020 14:58

Qualche giorno fa, era il 6 aprile, c'era l'undicesimo anniversario del terremoto dell'Aquila. Era un lunedì. Lavoro da casa per la faccenda di coronavirus. Mi sono alzato un po' prima delle nove (inizio a lavorare alle nove e mezza), ho preparato il caffè, acceso la TV e mi sono acceso la mia IQOS. In quel momento è iniziato il telegiornale. L'apertura insolita, perché non si parlava dell'epidemia. Il tema di apertura era l'evento menzionato all'inizio del testo. Auguri e promesse dei politici e del presidente della repubblica; come anche negli anni precedenti. Dopo sono partite le immagini dalla città e dei dintorni. Tutto sotto ponteggi, ancora delle macerie non portate via. La parola ai sindaci ed ai cittadini. Non si è fatto quasi niente. Dopo l'undici anni la normalità non si vede. In questo lasso di tempo normalmente le persone iniziano a dimenticare gli eventi brutti. Ma non all'Aquila. Là fanno tutto, o meglio dire niente, per tenere la memoria viva, fresca. Basta uscire per la strada e la catastrofe successa più di un decennio fa e davanti a te. Ma come si può? Bisogna avere la faccia tosta per fare anche una qualsiasi dichiarazione a proposito. Ma i nostri politici la faccia non ce l'hanno proprio. Cavolo, e io qui parlo di un'Italia migliore. Ma chi sto prendendo in giro? Me stesso, ovvio!

Andiamo per giorni. Il 7 aprile era il mio anniversario del matrimonio. Ovviamente, anche di mia moglie. Una cifra non rotonda, non di quelle da festeggiare alla grande, ma di norma in queste occasioni usciamo in qualche ristorante, di quelli un po' più buoni e costosi. Quest'anno tutto chiuso. Cosa si fa. Niente, o quasi. Ai regali non abbiamo nemmeno pensato perché non è la nostra abitudine nemmeno nei tempi normali. Il pranzo e la cena erano ottimi, ma niente di particolare. Ha pensato mia moglie di fare qualcosa per avere almeno una sensazione di festeggiamento. Lei è creativa per queste cose sociali. Ha comprato una bottiglia di spumante, quello buono. Quel giorno era anche la luna piena. Così, alle 11 di sera, siamo usciti fuori nel parca che è attaccato a casa nostra. Non si dovrebbe stare nei parchi, per evitare gli affollamenti che potrebbero agevolare la diffusione del virus. Ma alle 11 di sera non c'era nessuno, nemmeno la polizia locale (figurati a pagare così tanti straordinari. Ci siamo seduti su una panca, abbiamo aperto lo spumante e versato il liquido nel bicchieri, quelli giusti; niente plastica in quanto inquina e togli il gusto da bere. Un cincin, scambio di auguri, quelli personali e quelli comunitari; che COVID-19 sparisce al più presto. Sedevamo sulla panca e guardavamo davanti gli spazi aperti con qualche albero, tutto illuminato con la luna piena. Niente di particolare, ma carino; si è avuta una sensazione piacevole di fare qualcosa insieme fuori casa. Da quando c'è la quarantena, in quasi un mese, non siamo mai usciti fuori insieme. Siamo i cittadini modello.

L'8 aprile. Stavo lavorando e mia moglie sfogliava le pagine di Facebook; è la sua attività in questi giorni di isolamento. La sento parlare dal soggiorno (io lavoro sul tavolo di cucina, perché mi è il posto più comodo per mettere il laptop aziendale).  Verso le 10 e mezza di mattina sento la mia moglie che mi informa che un ponte tra Toscana e Liguria è crollato. Non è possibile, stavo pensando tra me e me. Accendo la TV, aspetto qualche minuto e vedo scorrere la notizia nella striscia in fondo. Qualche minuto dopo c'è la notizia in diretta, con le immagine e il racconto quanto è accaduto. Cinque capate andate giù, praticamente senza un traffico, cioè senza il carico aggiuntivo (soltanto i due furgoni sopra, cioè niente rispetto al carico per il quale il ponte è stato calcolato – ne so qualcosa perché sono del mestiere). Caduto sotto il carico del peso proprio. Incredibile! Denuncie della comunità locale sui possibili problemi, sempre e puntualmente smentiti dall'Anas, l'ente gestore del viadotto. Alla fine è accaduto, il crollo. Il terzo ponte, cioè viadotto in 5 anni; uno ogni due anni. Qui siamo stati aiutati dall'epidemia; il traffico era assente e così non c'erano le vittime, al contrario di quello che è successo sul ponte Morandi.


Oggi è 9 aprile. Il giorno per tirare le somme. Io sono fatto così; tiro le somme il 9 del mese. Quando passa quest'epidemia ci aspettano i tempi ancora più duri rispetto a questi che passiamo nel presente. L'economia è ferma e tante persone hanno delle difficoltà economiche, ma anche psicologiche. Non ripeto tutti i guai che la popolazione subisce quotidianamente per quest'emergenza. La perdita di soldi, dovuta alla chiusura di tante attività è notevole. Ci vogliono i soldi per sopravivere ed anche per ripartire. Ma soldi non ci sono. Bisogna farseli prestare da qualcuno. Cu appelliamo all'Europa per emettere gli Eurobond con la garanzia europea. Così potremmo avere i soldi con un tasso d'interesse molto più basso rispetto alle nostre obbligazioni. Ma alcuni paesi non ci stanno. Quelli brutti nordici che non ci vogliono bene. Cerco di entrare nella loro mente e capire perché non ci vogliono aiutare. La moneta è unica, ma è la somma di tante economie diverse e degli stati eterogenei. Noi abbiamo un debito pubblico enorme, destinato ad aumentare molto con questo che sta succedendo. In più, non si fidano di noi. Ma cosa c'entra la fiducia? C'entra, e come! Si ognuno paga il debito proprio, ma se le cose vanno male, le obbligazioni sarebbero garantite dall'Europa, vuol dire se ci sfasciamo noi, pagano la Germani e tanto odiata Olanda. Sembra fondata la loro mancanza della fiducia? Rileggete i giorni 6 e 8, senza considerare i contorni (che sono ancora più spaventosi). Io, quasi, quasi, do ragione a loro. Noi non siamo affidabili.
 

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25 ottobre 2019 5 25 /10 /ottobre /2019 10:46

Tante cose vengono con la saggezza che si acquista con l'avanzamento dell'età. Ci sono tante altre che si perdono. Normale e naturale. Quest'anno ho compito 60 anni: auguri a me stesso. Lo stesso ha fatto mia moglie. Ho iniziato questo blog su Italia nel 2011. Rileggendo i miei testi vedo che a quei tempi ci credevo ancora in un'Italia migliore. Più giovane sei, sei anche più idealista. Ci credi in certe cose, ma sotto, sotto capisce che non succederanno mai, in quanto non andrà mai meglio – purtroppo. La delusione diventa sempre più forte. Ma non soltanto che non ci credo più in un miglioramento, comincio ad essere sicuro che le cose sono destinate a peggiorare. Quello dove ancore il mio pensiero è positivo, sono io e la gente attorno a me, cioè prevalentemente la famiglia. È un'utopia obbligata, perché se perdi anche questa, la vita diventa troppo dura. Dopo questa spruzzata di ottimismo, passo al tema previsto, cioè descrivo la mia esperienza con IQOS. Per poter essere utili a qualcuno, questo testo deve riportare anche il mio profilo da fumatore. Uno, molto diverso da me da questo punto di vista, potrebbe avere un'opinione molto diversa. 

Ho iniziato a fumare quando avevo circa 20 anni e pertanto quest'anno ho fatto il quarantesimo anniversario di questa mia attività. Tutto ha avuto l'inizio nel primo anno dell'università. Visto che l'edificio universitario aveva bisogno di una ricostruzione, ci hanno mandato in periferia in un fabbricato improbabile per lo scopo al quale doveva essere dedicato. Il trasporto pubblico quasi non esisteva e pertanto in tanti venivano a piedi. Anche i professori avevano qualche problema per raggiungere quel posto. Tenendo in conto anche gli altri disaggi, usciva fuori che spesso si saltava qualche lezione, e che le attese erano lunghe. Cosa fai? Ti accendi una sigaretta, ma io non fumavo. Così, per ammazzare il tempo scroccavo dagli altri, ma specialmente dalle altre. Le ragazze in quel periodo fumavano le Lord; una sigaretta femminile, molto leggera e piacevole. Ecco, questo era il mio inizio. Ad un certo punto scroccavo troppo e ho iniziato a comprare ogni tanto un pacchetto. Ha casa mica fumavo; i miei erano molto contrari a questo vizio. Con passare degli anni, sono diventato un fumatore doc e quando ho iniziato a guadagnare i soldi miei, ho ammesso come stanno le cose anche ai miei genitori.

Negli ultimi anni fumavo circa un pacchetto al giorno; avevo diminuito leggermente la quantità perché cominciavo rendermi conto che il fumo non fa bene alla salute. Il problema che mi capitava più spesso, è la tosse. Mia moglie si lamentava molto perché non riusciva a dormire accanto a me. Cercavo di spiegare che le sigarette non c'entrano e che è tutto dovuto al raffreddore. In parte era vero, perché quando ero raffreddato tossivo moltissimo, ma quando il raffreddore passava, mica smettevo del tutto. L'inverno passato ho dormito per un po' di tempo nel soggiorno. Lei si lamentava in quanto non riusciva di dormire per il rumore che provocavo tossendo. Così, sapendo che lei aveva ragione, mi sono spostato per qualche settimana; così dormivo meglio anche io. Ad aprile ho deciso di fare qualcosa più radicale. Ho comprato la sigaretta elettronica, quella che produce vapore e non il fumo. L'idea era di sostituire un po' di sigarette con lo svapo. In ufficio riesco a controllarmi abbastanza bene: fumo ogni ora. Introducendo la sigaretta elettronica, sono riuscito ad arrivare a 10 sigaretta al giorno e circa 6 svapi.

Una superficie ruvida
Una superficie ruvida

Dopo le ferie, dove mi sono rilassato ed ero molto meno disciplinato, per caso a saputo dell'IQOS. Davanti all'ufficio, dove tutti ci troviamo a fumare, ho notato che certe persone hanno un aggeggio che si assomiglia alla sigaretta elettronica, ma è diverso. Questo usa il vero tabacco, ma non lo brucia (non c'è cenere); lo riscalda. Ho scoperto che lo usa anche una collega e mi sono fatto dare una IQOSata (nuove tecnologie aprono le porte alle nuove espressioni linguistiche e questo mi piace). Allora, la prima sigaretta con il tabacco riscaldato non mi è piaciuta molto; è molto secca. La collega mi ha assicurato che è questione di abitudine e che dopo si abitua e che le sigarette normali diventano poco piacevoli. Ho comprato l'aggeggio e da allora, sarà circa un mese, non fumo più le sigarette. Uso sempre la sigaretta elettronica con vapore, per usare meno l'IQOS e tutto sommato i risultati sono visibili.

L'evidenza più importante e che quasi non tossisco più, se non sono raffreddato. Con questo arriva l'altro piacere che mia moglie è contenta e che il nostro rapporto non subisce, o meglio dire subisce molto meno il mio vizio. Tra gli altri vantaggi, posso dir che i miei denti sono più bianchi e il mio dentista è contento. La mia pelle ed i miei vestiti puzzano molto meno rispetto alla mia era precedente, quando ero un fumatore vero. Non saprei come definirmi adesso, ma mi sento migliore.
 

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20 maggio 2019 1 20 /05 /maggio /2019 16:27

Vediamo quanto mi è costata quest'esperienza. Allora, c'ero io con mia moglie, cioè 2 persone. 40 euro sabato e 40 euro domenica più la cenetta quel secondo giorno di 30 euro, per un totale 110 euro. Un po' caro per questo articolo. Ci sono quelli che scrivono le cose simili per 5 oppure 10 dollari, e lo fanno anche bene; così ho sentito. Però, c'è dietro anche una nuova esperienza, e non posso dire che non valga niente. Alla fine, non è trascurabile il fatto che ho fatto contento mia moglie. L'idea era tutta sua, come anche le attività spirituali, ma sentivo che voleva che partecipassi anche io. Dopo, per lei era comodo anche il fatto che siamo andati con la macchina, evitando i mezzi pubblici, spesso poco affidabili. Lei non ci pensa nemmeno ad entrare in città con l'auto. Era un breve corso introduttivo per un certo modo di meditazione; non mi ricordo come si chiama. Due giorni partendo alle 9:30 di mattina e finendo alle 17:30. Cavolo, 8 ore, come quando vado in ufficio. Anche l'orario indicato praticamente corrisponde alla mia giornata lavorativa. Ho passato un fine settimana lavorando.

Il primo giorno siamo arrivati con un leggere ritardo; ho messo un quarto d'ora per trovare il parcheggio. Prima osservazione; il riscaldamento è spento e fa freddo. Ci sono 2 o 3 gradi in più rispetto all'ambiente esterno. Siamo tutti testimoni che questo maggio è molto fresco. Io a casa riscaldo ancora, più di un mese dopo il limite previsto della legge regionale; c'è anche una deroga, pertanto non sono fuori legge. Mi sono portato con sé la parte inferiore della tuta, per essere più comodo. Mi cambi e tolgo anche le scarpe: siamo tutti con calzini. Il giorno dopo mi sono portato le calze invernali e stavo molto meglio. Ci troviamo in un grande appartamento dove si svolgono questi incontri e robe simili, tutte basate sulla spiritualità umana (ci sarà, credo, anche quella animale). In effetti è una sede di Mindfulness. Ho visto un documentario su questa organizzazione (non so come chiamarla esattamente) e la mia impressione è che lo scopo principali è svuotare le tasche dei seguaci. Per fortuna, il nostro maestro non fa parte; lui è un buddhista puro. 

Un monastero dove fare la meditazione

Entro nel soggiorno, una stanza grande di circa 40 metri quadri, dove si svolgerà l'attività. Tutti seduti per terra. Scelgo dei cuscini ed un posto vicino al muro; così mi potrò appoggiare. Io non sono uno che si mette in una posizione yoga e rimane così per lungo temp. La maggior parte dei partecipanti frequenta lo yoga: si vede dalle loro posizione a mezzo loto. Conto 9 femmine e 3 maschi, mia moglie ed io inclusi. Noi siamo i più anziani del gruppo. Il maestro si chiama Flavio e quest'anno compie 69 anni. Ha qualche chilo di troppo (unico) ed è seduto su una sedia. Si inizia a parlare. Una piccola introduzione perché siamo qui, auto presentazione dei presenti e chiacchiere sul tema. Passa un'ora e mezza e si parla ancora. Comincio a farmi la domanda: ma sono qui per la conversazione? Finalmente si inizia. Il primo esercizio, la meditazione in movimento. Si cammina in un cerchio, interno alla sala, è si pone la concentrazione su appoggio del piede davanti e al rialzo del tallone del piede posteriore. In effetti, si cerca la concentrazione; pensare a quello che si fa in quel momento preciso. Dopo torniamo a sederci e iniziamo l'esercizio della respirazione dove si pone l'attenzione all'ispirazione e all'espirazione, cioè su qualche effetto tattile e termico che loro producono. 

All'una si fa la pausa pranzo. Siamo stati invitati di portarci il cibo, vegetariano e di condividerlo tra di noi. Questa parola, condividere, occupa un posto importante nella filosofia buddhista. Si mangia senza parlare; il silenzio è d'oro, dicevano anche i nostri vecchi. Dopo il pranzo, c'è un collaboratore del maestro, molto più giovane anche di me, che ci fa una lezione dimostrativa di Tai Chi. In effetti, si vuole dimostrare che questa disciplina è una specie di meditazione in movimento. La lezione mi è piaciute, perché mi sono finalmente riscaldato. Alla fine, un'altra meditazione e la condivisione delle impressioni e delle sensazioni avute. Si nota che le donne hanno qualche problema a controllare il pensiero; spesso vanno in papancha (si legge papancia). Conoscevo il processo, ma ho sentito per la prima volta il nome. Vuol dire perdersi nei processi mentali disordinai che spontaneamente nascono nel nostro cervello. La meditazione è il modo per regolare il flusso del pensiero e di evitare la proliferazione, che sarebbe il nostro termine per la papancha (quest'ultima è in lingua pali).

Il secondo giorno è passato in modo molto simile. Fuori pioveva, come il giorno prima, pertanto non soffrivo di stare in uno spazio chiuso. Quel giorno eravamo in 15; due femmine ed un maschio in più, così per rispettare la proporzione. Una meditazione di mattina, relativamente complessa e lunga; quasi un'ora. Si faceva un viaggio interiore nel nostro corpo, partendo dalla testa e scendendo verso piedi, e ritornando verso l'alto, cioè il centro del petto (credo sia legato alla presenza di un chakra). Prima di andare a casa, le premiazioni, come si addice. Il maestro, a ognuno di noi ha legato al polso uno di quelli braccialetti spirituali, ci ha benedetti e ci ha detto di vivere bene la nostra vita preziosa. Io ero contento della mia crescita spirituale. Nonostante brutto tempo, lo spazio chiuso, il male nel fondo schiena per le tante ore che sono passato appoggiato su quella parte, e troppo chiacchiere, che non sempre condividevo, non mi sono innervosito e questo è un passo avanti rispetto ai tempi passati.
 

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6 settembre 2018 4 06 /09 /settembre /2018 16:36

Mi definirei un ottimista, ma ultimamente la mia visione del mondo comincia a cambiare. Proprio così, il mondo è nel mezzo. Per le cose mie, quelle private e personali, ancora resisto e prescindendo degli anni che passano; spero sempre cha anche domani andrà tutto bene. Una volta, un amico mi ha detto che gli ottimisti sono in effetti pessimisti, ma mal informati. Bella questa! Appena ho visto una notizia che ha svegliato i miei sentimenti negativi che si accumulano negli ultimi mesi. Tutto è interpretabile e pertanto anche le notizie. Diventare un pessimista vuol dire trovare il significato negativo nelle informazioni che ci raggiungono. Questa era relativa ai francesi; questi ultimamente (diciamoci tutta la verità, anche prima di ultimamente) non sono molto ben visti dalle nostre parti.

I nostri vicini occidentali minacciano di entrare in azione se saranno usate le armi chimiche durante l'attacco che attualmente le forze governativa siriane, con l'aiuto degli amici esteri, portano sulla città di Idlib. Visto che francesi sono già abbondantemente immischiati in Libia, la Siria è vicino, così sganciare due bombe anche là costa poco. Siamo nel ventunesimo secolo, 70 anni dopo il grande conflitto mondiale, tutti giurano che vogliono la pace, ma si spara dappertutto. Prima c'era il nostro caro amico Trump di occuparsi della Corea del Nord, e speravamo che finisse là, ma non basta. L'arroganza francese cresce ogni giorno. Tengono ancora metà dell'Africa in uno stato semicoloniale, partecipano in tutti i conflitti e ci danno anche le lezioni come dobbiamo comportarci. Nonostante uno dei predecessori di Macron è finito in carcere (almeno temporaneamente) perché è stata finanziata la sua campagna elettorale da Gadafi (per non lasciare dei testimoni, ha eliminato anche lui), la loro politica continua ad essere vomitevole (uso le loro espressioni). Pertanto la pace nel modo io non la vedo.

Diamo una sbirciatina a casa nostra. Il governo giallo verde non ha fatto niente per adesso. Nei primi 100 giorni unico argomento dove hanno prodotto qualcosa è l'immigrazione. Non tutti condividono quello che fanno, ma secondo me almeno hanno alzato l'asticella. Dei provvedimenti fatti, mi ricordo quello della dignità. Sono rimasto colpito dalla loro creatività. Hanno spostato il numero degli anni per lavoratori interinali da 3 a 2. Cavolo, devi essere proprio un creativo per cancellare un numero e mettere al suo posto un altro. Complimenti ai nostri geni. Mi aspettavo qualcosa di più fantasioso, specialmente nel trovare un modo per aumentare l'occupazione, ma loro non si fanno sentire. Per quanto riguarda governo, le speranze di vedere qualcosa di buono sono quasi nulle.

Come essere ottimisti

A proposito di occupazione, si parla molto delle nuove tecnologie che lasciano la gente senza l'occupazione. I robot ed i computer svolgono lavoro molto più veloce, non sbagliano quasi mai, non hanno bisogno di riposo e non scioperano nemmeno. Ma quello che mi chiedo: questo succede soltanto da noi? In effetti non è molto diverso nemmeno in Francia, Spagna, Portogallo e Grecia. Quelli al nord hanno un tasso di disoccupati molto più basso, praticamente fisiologico. Ma loro non usano le nuove scoperte? Oppure siamo noi neolatini, oppure quelli dell'area Mediterranea (per includere anche la Grecia) un po' strani. Non abbiamo molta voglia di fare? Da noi fa più caldo e con caldo uno si stanca molto facilmente. La stanchezza è da evitare. Nel Veneto, conosco la situazione abbastanza bene, mancano migliaia di saldatori. Lavoro duro, ma molto ben pagato. Una risorsa specializzata, con qualche decina di straordinari, si prende anche 3 mila al mese. Io sono un ingegnere, ma sto almeno 500 euro sotto questa soglia. E non è unico lavoro che non vogliamo fare. Per le vendemmie e raccolte dobbiamo importare la forza lavoro dall'estero, prevalentemente dal nord Africa. Noi vorremmo tutti una bella sedia, un computer ed un mouse da spostare. Perciò, anche per quanto riguarda lavoro, vedo tutto nero.

Adesso espongo la mia visione di una cosa meno importante per le nostre vite, ma in ogni caso con una certa valenza: lo sport. Domenica passata c'era la corsa di Formula 1 a Monza. Ma che delusione. Per me anche, ma soltanto per il fatto che Raikkonen non è riuscito a vincere. Io tifo per lui, lo dico qui, pubblicamente. L'altro ha fatto una delle sue vettelate; ultimamente gli capita abbastanza spesso. Non è che sarebbe più conveniente puntare su Kimi? Ma no! Per il disastro di Vettel è stato accusato il finlandese. Gli ha rubato la pole position. Vettel era più veloce, ma ha fatto un errore e ... Cappuccio, anche Kimi doveva fare un errore per non essere colpevole? E alla fine non si è fatto superare alla partenza. Ma fattemi un piacere! Mi sembra che il tedesco sta per troppo tempo in Italia e ha iniziato prendere qualche caratteristica nostra. Questo non mi piace per niente! Alla fine soltanto per sottolineare quello che questi giorni ha affermato il nostro C.T.: non ci sono più giocatori italiani ed il nostro calcio sente il fatto. Alla fine, il campionato. Roba da bianco neri anche quest'anno! Un orrore! Tutti anti sono fuori giù dopo 3 giornate e la prospettiva è ancora peggio. Secondo me saranno almeno 10 punti di differenza alla fine del campionato. E io non vedo quella parte bianca, ma soltanto le strisce nere. Unica cosa che ancora mi ispira un po' di ottimismo è il commercio delle valute con Forex che pratico da diversi anni. Ho commessi molti errori, perso anche qualche euro, ma ultimamente mi sembra di aver imparato come andare avanti e finalmente si sono visti anche dei piccoli profitti.

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6 marzo 2018 2 06 /03 /marzo /2018 14:42

Meno male che sono passate. Accendevo la TV e non c'era niente altro che i candidati dei vari pertiti che dicevano tante cose incomprensibili, le mezze verità, etichettavano gli opponenti e evitavano in tutti i modi possibili le domande scomode alle quali non avevano una risposta adeguata. Guardandoli mi veniva prurito ed iniziavo a grattarmi, dalla testa fino ai piedi. Ma il prurito più forte sentivo nella zona bassa, quella dietro: sentivo che me lo infileranno di nuovo. La solita procedura che da noi si ripete ogni volta, con qualche modifica e variazione, ma in modo sempre più indecente. Ho dei forti dubbi anche su tutti quelli conduttori televisivi che si sforzavano di fare delle domande del tutto scontate. Ma mettere un po' di creatività chiedendo qualcosa di diverso. Quando parlavano dei programmi non si poteva chiedere, per esempio, quale sarà la percentuale dei disoccupati alla fine del loro ipotetico governo? Dovrebbero fare le simulazioni per fare vedere a cosa portano le loro idee. Ci sono scienze, come per esempio l'econometria che permettono di vedere in modo abbastanza preciso il futuro assetto economico cambiando dei parametri.

Non mi risulta che nessuno si soffermava sul problema del nostro debito pubblico. Anzi, tutti le loro proposte si basavano sul deficit che farebbe crescere ulteriormente il nostro passivo. Diminuire lo stesso porterebbe grandi vantaggi per tutti. Si stima che per pagare soltanto gli interessi spendiamo all'anno quasi 80 miliardi: sono circa il 4% del prodotto interno lordo. Nonostante questo e nonostante i tassi favorevoli, cioè molto bassi, il nostro debito continua a crescere. I tassi prima o poi aumenteranno, la banca centrale europea smetterà di comprare i nostri titoli e dopo si potrebbe aprire un dirupo incontrollabile. Stringere la cinghia per qualche anno, concentrandosi a diminuire il capitale, tagliando le spese inutili, garantirebbe un grande risparmio strutturale, a favore di tutti i soggetti in gioco. E da qui si potrebbe ripartire. Ma nessuno si voleva esporre su questo punto in quanto impopolare, secondo loro, e farebbe perdere i voti. Quest'ultima parola è il loro Dio e ragionano soltanto con le percentuali che dovrebbero vincere.

e-lezioni

Se leggete bene il tiolo dell'articolo, vedrete che la radice del termine è la parola "lezioni". Davanti c'l la lettera "e" che potrebbe richiamare un'idea sulle lezioni elettroniche, tipo e-mail. Mi è piaciuta così tanto quest'illuminazione che mi è venuta improvvisamente e non potevo evitare di riportare questa acrobazia linguistica. Purtroppo non riesco a incorporarla concettualmente nel testo stesso. Oggi è una giornata grigia e quest'atmosfera si trasmette anche al mio processore centrale, quello incorporato nel mio cranio.

Le elezioni sono passate e adesso entriamo in un altro periodo compulsivo; psicologi traducono questo termine con la parola incontrollabile. Mi pare che sia proprio quello che la maggioranza dei nostri governatori desiderano. Più le acque sono torride è più semplice pescare. Diversamente dagli altri eventi nel passato, qui c'è una differenza: ci sono degli sconfitti. Nelle ultime elezioni hanno vinto tutti, ma questa volta alcuni risultati sono così clamorosi che non si riusciva che usare il termine giusto. Ieri ho sentito una teoria sul fatto che le sinistre in tutta l'Europa hanno subito dei pesanti insuccessi. La ragione sarebbe la globalizzazione che lascia sempre meno risorse ai governi per fare delle politiche sociali e proprio questo è il punto di forza delle sinistre. Pertanto hanno proclamato il decesso della sinistra italiana. A me questa teoria convince poco, anche se devo dire che un po' di verità c'è. Ma in Italia la sinistra si è semplicemente spostata. Guardando le percentuali dei partiti nelle elezioni precedenti si nota che il centrodestra è rimasto pressoché stabile, ma anche la somma dei voti delle sinistre tradizionali con quelli del movimento 5 stelle.

Per quelli che riescono a elaborare questo semplice dato è subito chiaro che i voti si sono spostati verso una forza che apparentemente da più garanzie per il futuro. Questa tesi sarà tutta da provare, ma non è chiaro se i pentastellati avranno l'occasione di mostrare le loro intenzioni e le loro capacità. Perché in gioco c'è anche il centrodestra, ultimamente abbreviato dalla sigla CDX (quelli del centrosinistra sono CSX). Chi avrà l'incarico per formare il governo? Riuscirò a farlo? Son le due domande chiave che hanno decine di risposte ma sono sicuro che alla fine la storia sarà del tutto nuova e che nessuno degli analisti che occupano le trasmissioni in prima serata riuscirà ad indovinare come andrà a finire.

Ma il governo è soltanto la punta di iceberg che serve per incanalare i nostri rancori. Quelli che ci fanno stare male si trovano nei livelli più bassi e si sa che la radice di un albero è molto resistente e che non si rimuove facilmente. In effetti tutto quel apparato amministrativo-burocratico non è soggetto alle rielezioni e che i politici non hanno una forza sufficiente per cambiare i corpi malati dentro la struttura burocratica, a patto che lo vorrebbero fare.

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4 settembre 2017 1 04 /09 /settembre /2017 16:05

Mi sono alzato alle 10:30. Sul tavolo c'era mezza tazza del caffè freddo. Mi sono accontentato aspettando il caffè fresco. Ho sentito un racconto di mia moglie di un film che aveva visto venerdì; si è dimenticata di avermi già esposto la trama giorno prima. Pazienza; ero comunque  mezz'addormentato. Finita la storia mi sono ripreso I quaderni giapponesi, un libro fumetto che sto leggendo di mattina, quando sono a casa, per svegliarmi. Molto carino! Racconta le esperienze di un fumettista italiano appassionato dal Giappone. Mese prossimo vado là e raccolgo le informazioni sulla loro cultura e abitudini. Questa è la mia solita procedura prima del viaggio che mi aiuta di capire meglio il paese che vado a visitare. Quando mi sono stancato dalla lettura mi sono spostato nel mio studio per sbrigare qualcosa sul computer. Così sono arrivato alle 13:00; mancava ancora un'ora per il Gran Premio di Monza. Ho preso la bici è fatto u piccolo giro di una ventina di minuti. Mi muovo poco durante la settimana e così cerco di recuperare.

Sono tornato in tempo per la trasmissione della gara. Una birra sul tavolo mi ha fatto compagnia. La solita gara noiosa dove non è successo quasi niente. A volte mi chiedo perché trascorro il mio tempo guardando questa competizione. Probabilmente perché non ho nient'altro più intelligente da fare. Alla fine tutti piangevano; che delusione, una prestazione imbarazzante. Io non la vedo così. La parte motoristica della Mercedes per il momento non è raggiungibile e quelli della Ferrari hanno fatto una scelta per questa stagione: fare un telaio più corto. Era una scelta azzeccata. Si è vinta qualche gara, che l'anno scorso non è successo. Le piste più lente sono favorevoli per la Ferrari in quanto è la più maneggevole della concorrente. Pertanto si potrebbe aspettare una corsa serrata fino alla fine. Avendo un poco di fortuna si potrebbe anche vincere; io personalmente sono fiducioso. Durante la gara abbiamo anche pranzato: io nel soggiorno, incolato allo schermo, e il resto della famiglia in cucina, come si deve. 

Nel pomeriggio mia moglie ha deciso di portarmi in cinema, a Milano. Ci sto, anche volentieri. Andiamo ad una cineteca che proietta i film particolari, quelli che difficilmente raggiungeranno i record degli incassi ma spesso sono molto superiori a quelli che vanno a vedere le masse. In programma era una pellicola tedesca con titolo "Safari". Un documentario che fa vedere come si uccidono gli animali in Africa, ovviamente a pagamento, e intervista i protagonisti principali; il proprietario della riserva ed i cacciatori. Il film è visualmente molto bello con dei stupendi paesaggi dell'Africa selvaggia. Il ritmo è a rallento ed è tutto in qualche modo sequenziato. Si tratta di un safari a basso livello dove si cacciano le zebre, gli gnu e le antilopi. Sono tutti gli animali molto numerosi è non c' alcun pericolo per la loro estinzione. Questo confermano anche i prezzi che i cacciatori pagano: da 300 a 2000 euro a preda, le cifre accessibili ad una buona parte della popolazione europea.

Alberi secchi

Usciti dal cinema si è accesa una discussione. La mia moglie sperava di capire perché la gente ammazza gli animali. A me non serviva questa storia in quanto avevo la risposta già nella tasca. Ma mia moglie non si lascava convincere dell'istinto primordiale dell'uomo, della passione per la caccia e del desiderio di fare qualcosa di nuovo, possibilmente adrenalinico. A lei semplicemente non entrava nella testa che qualcuno potesse volere di abbattere un animale. I protagonisti del film utilizzavano questo termine evitando la parola uccidere. Tutti intervistati erano a disaggio nel spiegare perché cacciano. A volte le scuse erano davvero ridicole. Cent'anni fa nessuno avrebbe avuto la vergona ma oggi i tempi sono cambiati e la società si finge buonista mentre in effetti non lo è. Con questo buonismo cerchiamo di nascondere molte cose delle quali dovremmo vergognarci e che non centrano niente con safari.

Per addolcire il nostro dibattito abbiamo preso un gelato di quelli artigianali. Era veramente squisito. Ci è andata bene anche al ritorno. Il treno è arrivato velocemente, senza il solito ritardo. Arrivato a casa avevo la fame e così ho finito i resti del pranzo. Dopo ci siamo sparati un altro film, in tv. Una commedia francese su un ex carcerato che si finge il prete per nascondersi dal resto della banda che pretende una parte dei gioielli rubati in una rapina, per la quale il protagonista è finito dentro. I francesi fanno bene questo tipo di opere, molto meglio e meno patetico rispetto agli americani.
 

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19 febbraio 2017 7 19 /02 /febbraio /2017 13:38

Ieri sera, era sabato, in streaming ho visto il film Manchester by the sea. Il terzo film che vedo che è in corsa per Oscar 2017. Primi due non mi sembravano gran che, specialmente Arrival; mi è sembrato di vedere la stessa storia raccontata l'ennesima volta. Ed anche peggio delle altre trattazioni dell'arrivo degli alieni sulla Terra. Tornando alla pellicola di ieri sera, anche quello non mi ha entusiasmato. Lenta da morire e l'attore principale totalmente spento. Su quest'ultimo so che qualcuno difenderebbe la prestazione con la tematica del film, ma a me non è piaciuta. Un film fatto bene ma noioso. Dopo, per scacciare via la noiosità il regista si è rivolto a qualche trucco. Da metà del film ogni tanto si sentiva qualche bella canzone in sottofondo e io dicevo: finalmente qualcosa di carino.

Stamattina mi sono svegliato alle 11. Complimenti a me stesso. Non ho niente di importante di fare oggi e così mi sono permesso un riposo prolungato. Lo faccio in pratica tutti i sabati e le domeniche, quando non lavoro. Non è che in settimana mi sveglio molto presto e dormo poco, perciò devo recuperare il sonno prezioso. Cerco di essere onesto con me stesso: si tratta semplicemente della pigrizia. Prima un caffè e la sigaretta mattutina. Cosa faccio adesso? Davanti a me, sul tavolino di vetro, si trova il libro di un nostro amico. Parla della vita dei contadini russi nel medioevo. SI trova qui perché mi è stato regalato dall'autore. Non ho mai pensato di leggerlo ma adesso lo sfoglio. Quasi, quasi ero meglio il film di ieri sera. Chi se ne frega come i contadini russi si difendevano dalle mosche. Dopo una pagina e mezza chiudo il libro e lo sposto sullo scafale; così non occupa più il tavolino.

Accendo il televisore. E' rimasto da ieri sera sull'entrata HDMI; collego il portatile per guardare in streaming. Scelgo uno dei canali con le notizie nonstop. Vediamo cosa succede in questo mondo. Sullo schermo trova quel signore toscano che negli ultimi 2, 3 anni si vedeva quotidianamente. Da dicembre scorso è sparito, ma sta preparando un ritorno, alla grande. Almeno così pensa lui. Capisco che si tratta dell'assemblea nazionale del PD. Mi sono svegliato in tempo per vedere l'oratore principale. Se lo sentivo per la prima volta, probabilmente mi piaceva. Così era all'inizio, prima di aver capito la sua vera natura. Si sforza di apparire umile. Un po' tutti, anche i suoi più fedeli, gli hanno contestato l'arroganza e gli hanno consigliato più umiltà. Se vide che si sta sforzando, ma ogni tanto la vera natura esce fuori. Senti che dice una cosa, ma ti sembra di sentire soltanto un continuo io, io, io... 

Tuona contro la scissione. Non perché gli dispiacerebbe, al contrario; non avere tra i piedi certa gente per lui sarebbe un dono di dio. Ma è cosciente che in questo modo perderebbe un bel po' di voti, e lui è là proprio per questo: per racimolarli tanti, in tutti i modi possibili. Dichiara che stava pensando di ritirarsi, ma dopo una profonda riflessione è arrivato alla conclusione che sarebbe una sconfitta per la democrazia. Non suo, ma della democrazia. Tradotto in italiano: lui è la democrazia. Non sono religioso, ma mi viene spontaneo di fare una preghiera al nostro creatore: fagli capire che è veramente. Non ci sarebbe niente da fare. Le persone non cambiano ma sempre pensano che quello che non sono riuscite da fare ieri potranno fare domani. Non riescono mai a capire i loro limiti. C'è un bel libro degli anni 70. Era un ottimo ragioniere, ma quando è stato promosso e diventato il capo d'ufficio si è rivelato un disastro. Si, perché per essere un ottimo impiegato ci vogliono certe caratteristiche, ma per fare il capo sono necessarie le altre.

Come piace a lui, ha iniziato a parlare dei programmi. Niente di concreto, ma così tirando fuori a caso gli argomenti (molto vaghi). Nel capo delle fonti alternative energetiche si possono affrontare le nuove sfide e creare i nuovi posti di lavoro, tuona dal palcoscenico. Ma nei tuoi mille giorni non potevi già fare queste cose ed abbassare la disoccupazione? Parole, parole, parole. Se mi riconfermate come segretario del PD ed il candidato premier per le prossime elezioni farò quello che non ho fatto prima. La gente ci cascherà, ne sono sicuro. Lui gioca su questa carta.

Ma non basta. Vista la possibilità di perdere una fetta del suo elettorato, occorre conquistare la gente che normalmente vota qualcun altro. Così cambia il registro e si trasforma in un grillo. Le parole molto dolci, toccanti, convincente, come soltanto lui sa fare. Noi vogliamo introdurre il redito della cittadinanza, perché oggi è una necessità. Occorre dare una mano a quelli meno fortunati e sostenerli nella loro ricerca di un lavoro. In faccia al fatto che non poco tempo fa diceva che questa cosa è impossibile da fare. Ma noi lo conosciamo. Il suo pensiero non è lineare, ma si curva sul lato dove si passa più facilmente.

Si dirà anche due parole sulla giustizia e sulla legalità in questo paese? Sul fatto che Italia non è un paese del diritto? Perché se lo Stato paga i suoi debiti verso i fornitori con ritardi che a volte superano 3 anni (la legge dice che il massimo è 6 mesi). Non è un bel esempio per i sudditi. Ti consegno la merce e ti devo dare anche i soldi, cioè versarti l'IVA ed aspettare mesi e anni che tu esegui la tua parte di contratto, cioè il pagamento di quello che hai ottenuta, perché dovrei sentirmi in obbligo di rispettare le leggi che tu per primo ignori? E no, di questo non si parla signori miei.
 

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18 luglio 2016 1 18 /07 /luglio /2016 11:46

Non mi viene il nome inglese di quella cosa che succede quando una banca fallisce e che hanno introdotto all’inizio di quest’anno. Si assomiglia al cognome di quel famoso calciatore gallese che gioca per Real Madrid. In mancanza del termine corretto, chiamo quella disposizione "tu paghi le cavolate che fanno le banche". E hanno applicato questa regola per le 4 banche da poco fallite. Non mi ricordo i nomi né delle banche, né il nome di uno che lavorava presso una. Mi ricordo soltanto che lui è il papà di una nostra ministra, ma come si chiama quella, non mi viene. Qualche giorno fa sento uno (il cognome mi sfugge) che lavora per l’associazione delle banche Italiane (spero che almeno questa sia giusta) che dice che il "paghi tu le cavolate degli altri" è una cosa anticostituzionale. Sono rimasto scioccato. Aspettavo qualche osservazione a proposito di qualche politico oppure una domanda relativa in uno dei talk show televisivi. Niente!

Tenendo conto che ci sono almeno due combinazione che possono uscire dall’affermazione del presidente delle banche, la prima domanda che mi sono posto: ma quelli, prima di applicare questa nuova regola europea, non hanno fatto una verifica sulla sua costituzionalità rispetto al nostro paese? Sarebbe veramente molto clamoroso. Nessun altro ha avuto questo pensiero tranne me? Oppure il presidente a fatto una dichiarazione non veritiera? In questo caso, nessuno si è chiesto perché, con quale scopo? Non è che succederà che tra qualche anno scopriamo che la normativa è davvero incostituzionale, e cosa succederà allora? Probabilmente niente. Come con la legge elettorale, che era fuori legge, che è stata applicata e tutti ancora si trovano nel parlamento, felici e contenti, aspettando i loro vitalizzi.

Qualche giorno dopo ho visto un approfondimento politico che si chiama, tipo una cosa chiusa con le sbarre ma comunque aperta (quest’ultima parola in inglesa. C’era un giornalista in piedi che spiegava il collegamento di una delle più grandi banche del mondo, statunitense, con il nostro governo. Nel 2013, la banca in questione ha prodotto un documento dove critica le costituzioni dei paesi del sud di Europa. Secondo la banca, loro costituzioni sono troppo socialiste e danno troppe garanzie ai lavoratori. Bisognerebbe cambiarle. Ma il nostro governo ha un legame forte con quella banca. Il nostro Matteo (ecco uno che mi ricordo) è un grande amici del ex capo del governo britannico, quello che negli ultimi giorni è stato sputtanato dal parlamento per aver fatto una guerra che non doveva fare. E’ lui è un esponente dello spicco della banca in questione. Alla stessa banca, il nostro governo ha affidato la consulenza per la liquidazione delle quattro banche prima menzionate. E guarda un po’, noi stiamo cambiando la nostra carta costituzionale.

Il giornalista che raccontava la storia è stato ripreso con una camera "mossa", il giornalista parlava in un modo abbastanza divertente ed umoristico. Finito il suo intervento, sono passati ad un altro argomento. Ma questo qui non meritava qualche approfondimento serio? Così sono rimasto a bocca aperta (forse la cosa è conosciuta a tutti, ma io ero ignaro) e alla fine non sapevo che peso dare alle informazioni appena ricevuto.

Un po’ di tempo prima di tutto questo è successo che i britannici, ancora loro, hanno votato per uscire dall’Unione Europea. Per in ostri governanti era un evento fantastico. Hanno aperto gli scrigni e sono usciti tutti i problemi delle nostre banche. Ovvio, colpa degli inglesi. Mi sa che i nostri collegamenti con l’UE sono le scusanti perfette per le nostre inefficienze.

Alla fine, vorrei toccare un argomento un po’ diverso, anche se è collegato comunque alle banche. Quella di Siena, quando sono uscite le notizie negative, ha perso in Borsa, in due giorni quasi 30 percento. Dopo questo tonfo spaventoso, l’organo che controlla la borsa (che spesso mi viene di nominare un altro organo) ha vietato le vendite a scoperto dei titoli di tale banca. Il risultato immediato un recupero del 6-7%. Conosco da tempo che in borse, come anche nel Forex, si possono vendere le cose che non si possiedono. Si tratta di una cosa senza senso, tranne quello speculativo. Questa normativa, voluta da poteri finanziari, che gli permette di padroneggiare i mercati a loro piacimento, fa decisamente male alla società, penso a quella generale alla quale tutti apparteniamo. La soluzione sarebbe semplice: cancellarla. Ma figuriamoci, se qualcuno è ben intenzionato, quella non doveva nemmeno mai essere messa in vigore. Ma visto che c’è, e non c’è un modo di toglierla, vuol dire che in giro ci sono quelli mal intenzionati, senza nome.

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16 novembre 2015 1 16 /11 /novembre /2015 13:33
La guerra

Signor Marco è un consulente giudiziario, l'esperto e il perito per le armi da fuoco, ex membro di una squadra antiterrorismo e l'ispettore di polizia in pensione. Ci ha concesso l'autorizzazione di riportare qui alcune sue riflessioni sugli attacchi terroristici del venerdì scorso.

La prima cosa che vorrei sottolineare è che è fuori luogo chiamare gli attacchi avvenuti a Parigi semplice terrorismo. E' una fallacia pericolosa. Qui si tratta di un attacco non convenzionale, che possiamo vedere come una guerra, ma asimmetrica. Questo significa che si attacca un nemico molto più potente in un modo non aspettato e si provocano grandi danni. La seconda cosa è il mito che si tratta dei combattenti altamente addestrati. Per quel tipo di assalto sono importanti soltanto un buona indottrinazione e motivazione, mentre dal punto di vista professionale non si può parlare di un addestramento professionale. L'attacco, come quello avvenuto a Parigi, può compiere chiunque a condizione di avere dietro una logistica, cioè le armi e l'esplosivo. Ritengo che si tratta della stessa matrice già usata nei vari attentati in Europa e nel nord Africa.

Molti esperti dicono che tale tipo di aggressione è difficile da impedire, ma secondo me l'intelligence francese non ha svolto bene il proprio compito. E' inconcepibile che il sistema non ha fatto un passo in avanti e alzato il livello di attenzione dopo il massacro successo nella redazione di Charlie Hebdo dieci mesi fa. E non parlo di quello che è successo quando gli assalti erano iniziati, perché quando l'attacco comincia non si può fare più di tanto: si può controattacare e sperare che le cose vadano bene. L'unica cosa importante in questi casi è la prevenzione e la struttura di sicurezza e di intelligenze dello stato francese hanno fallito completamente. Loro fanno parte della coalizione americana negli attacchi contro lo stato islamico nel Medio Oriente, hanno condotto l'azione sulla Libia e ricevono le minace quotidiane. Perlopiù, hanno già subito un pesante atto terroristico quest'anno. E' importante anche sapere che questo nuovo evento è avvenuto mentre la polizia e l'intelligence erano allertati per il Summit sul clima che tra poco si svolgerà a Parigi. Inoltre, il luogo di uno degli attacchi era molto vicino al posto dove si trovava il presidente francese.

Il filo come difesa contro il terrorismo – una sciocchezza

Non è possibile guardare la Francia fuori del contesto europeo. Tutta l'Europa ha questo problema ed è, nonostante moltissimi investimenti, molto vulnerabile per quanto riguarda gli attacchi terroristici. I soldi si investono in amministrazione e burocrazia e si tagliano le spesse per il lavoro concreto dell'intelligence. Consideriamo l'agenzia Frontex, responsabile delle frontiere europee. Tra gli impiegati non c'è nemmeno un agente, ma soltanto i burocrati e in questo modo non è possibile proteggere le frontiere. L'idea di alcuni paesi di alzare i recinti come una barriera contro il terrorismo è un nonsense. Avrebbe un minimo senso alzare una barriera tra Turchia ed Europa, ma così ha soltanto una funzione tecnica, di indirizzare i profughi verso i punti dove è possibile eseguire i controlli sugli immigranti.

Se i soldi spesi per alzare le barriere fossero stati investiti nei mezzi e nel personale dell'intelligenze, il risultato nella lotta contro il terrorismo sarebbe stato molto più importante, ma si tratta delle decisioni politiche che spesso non hanno niente da vedere con il problema reale; frequentemente si tratta delle opportunità di cogliere maggior consenso tra i cittadini che si spera di diventare anche una vittoria elettorale.

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1 aprile 2015 3 01 /04 /aprile /2015 17:07

Il coso duro come legno è ancora in azione. Questa volta ad Ischia. La metà è il partito che sta al governo. Tramite un suo importante esponente che fa da sindaco in quella piccola, ma tanto piacevole isoletta. C'è anche un bersaglio sporadico, ma per niente meno importante: il nostro amato e interminabile Massimo. Ragazzi, vi dicevo sempre: buttate via il vostro telefonino. E' una cosa pericolosa. Vi prendono con le mani nella melma. Qualcuno ha sfruttato un'altra parola, meno piacevole; quella cosa che proviene dal nostro corpo e contiene tutte le scorie che il nostro organismo ritiene inutili. Ma di questa cosa, appartenente agli animali che vivono nelle stalle, spesso si produce il gas biologico. Questo è il collegamento con quanto è successo e provocato l'indagine. 

 

Una cooperativa rossa ha operato in compagnia (da qui proviene la parola) di qualcun altro. Perché se si agisce insieme è più piacevole e divertente. E' un consorzio grande, con tanti dipendenti, e sulla base di questa qualità hanno deciso di prendere un albergo, vuoto per pieno. Cioè ti pago come pieno, ma gli ospiti non arrivano. Non ne sono sicuro che la spiegazione di termine è proprio quella che si usa negli affari turistici, ma descrivi perfettamente l'accaduto. Tutto è stato pagato ma la gente non si è vista. E quello duro ha concluso che sotto ci dovrà  essere qualche fregatura. Ma forse si prende un abbaglio lui, dimenticando che viviamo nei tempi moderni. Perché gli ospiti potevano soggiornare nelle stanze anche in modo virtuale, collegandosi tramite internet e guardando la bella stanza e ancora più bella vista sul panorama circostante. 

 

Secondo me, se inquirenti trovano delle webcam nelle stanze, tutto l'apparato accusatorio cade nel nulla, per logica delle cose; la gente oggi è strana e dei godimenti a volte quasi perversi. Ma dall'altra parte risparmiavano sul viaggi (albergo comunque era già pagato) e evitavano le arrabbiature con i nostri gestori dei mezzi pubblici, o delle autostrade; nel caso decidevano venire con la propria automobile. In quel caso evitavano anche le code che si formano per prendere il traghetto per l'isola. C'era anche qualche altra contestazione, tipo un posto di lavoro per qualcuno di famiglia e robe simili. Ma raga, siamo in Italia e qui il posto di lavoro si ottiene soltanto così; mica si tratta di una cosa illegale. Qualche settimana fa, anche un ministro si è avvalso di questa facoltà e mica l'hanno messo in prigione. 

 

Stavo pensando perché il duro a preso di mira quelli poveracci che volevano fare un piacere agli abitanti e fornirgli gas. Secondo me si tratta di invidia e di razzismo. Entrambe le cose, penso a gas e legno, si usano per riscaldamento. Bruciano bene entrambe le materie. Quella dura forse è più piacevole su certi aspetti, immagina un camino e profumo che si estende, ma un datata e per molti obsoleta. La civiltà significa anche il progresso, ma lui difende i vecchi valori. Mi ricordo una sua precedente battaglia, persa. Ma visto che lui non ha i soldi, i danni sono stati pagati dallo stato. Va ben, può stare, ma dopo licenzio il tizio. Non conosce bene il proprio lavoro, non è professionale, è pericoloso e mi costa una marea di quattrini. E no. Lui non ha un contratto a tutela crescente; il suo è a tutela totale, per lui. E io pago.

 

Ma torno un attimo al esponente massimo. Ieri l'hanno intervistato in strada per fargli dire la sua a proposto della faccenda. Io non ho sentito molto del su discorso. Ero concentrato sulla sua faccia e il tono della sua voce. So che questo non può essere preso come una prova in un processo, ma se fossi contrari il processo finirebbe in 5 minuti. Ha annunciato le querele. Querela chi? Il coso duro? Non credo si può querelare un magistrato. Allora i giornalisti, perché hanno trasmesso le intercettazioni dove compare una persona, il nostro esponente massimo, che non è indagato (per adesso, almeno). Ma mica colpa loro. Se qualcuno mette il materiale a disposizione del pubblico, hanno la piena facoltà e sacro santo diritto a usarlo. Nei tempi precedenti, quando governava qualcun altro, i nostri attuali esponenti suonavano tutta un'altra musica.

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25 novembre 2014 2 25 /11 /novembre /2014 17:02

Prima mi trattengo un momentino sul risultato elettorale, affrontato nel periodo preelettorale nell'articolo precedente. Ho votato come avevo annunciato e ho avuto una grande delusione, non tanto per il mancato successo degli alberghieri a 5 corpi celesti luccicanti, ma per quell'incredibile percentuale raggiunta dal indiscusso vincitore. Da anni lo stato delle cose peggiora per quasi tutti noi e noi comunque, con un'incredibile testardaggine (ed una stupida speranza), continuiamo a dare il potere a quelli che ci hanno portato qui dove siamo, nel fango. E' il puro egoismo, perché pensiamo soltanto a noi stessi, per sopravvivere questi momenti in qualche modo (qui parlo soprattutto dei pensionati), senza pensare a un domani, ai nostri figli e i nostri nipoti.

 

Sono sempre più convinto che siamo un paese degli egoisti, che non ci importa niente che di noi, nel nostro piccolo ed anche nel nostro grande. Questi giorni hanno trovato l'assassino della ragazzina, successo 3 anni fa, se non erro. Il ministro degli interni il primo a dare la notizia, contro la volontà dei magistrati che chiedevano riserbo. Perché l'Italiano volevano sapere! Ma se lo sapranno 5 giorni fa cosa cambia, dopo più di mille già passati? E no, io sona al capo di un importante reparto e mi prendo i meriti per qualcosa che non è mio. Dopo guardo il giornale: i primi 15 minuti sul tema, i prossimi 15 sulla politica italiana e qualche altro crimine commesso e basta. Niente, zero assoluto sugli avvenimenti nel mondo; chi se ne frega, a noi non interessa cosa succede in Iraq. Alla fine il calcio; sono in corso i mondiali in Brasile. Notizie relative alla nostra squadra, che non può giocare il prossimo incontro, come è l'umore dei giocatori e basta. Ma il pomeriggio si è giocata una partita. Dare il risultato della stesso? No! Non c'entra con noi, non è del nostro interesse. Ecco perché ogni tanto si vede che quando ci fanno delle domande sulla cultura generale usciamo fuori come totali ignoranti. Perché non ci informano. Ma sembra che a noi sta pure bene così. Oppure ci hanno condizionato di essere così?

 

Energia

Si parla molto dell'energia pulita, quella proveniente dal sole, dal vento, dal movimento che provocano le onde del mare. E le informazioni che girano non sono mai complete, come sarebbe giusto: gli elementi positivi, le conseguenza negative, la valutazione economica. In funzione al soggetto, contrario o favorevole ai tali fonti, i fatti negativi semplicemente vengono tralasciati. Mi sono imbattuto in uno studio su impatto ambientale delle varie fonti energetiche con un confronto dei risultati ottenuti. Ma per valutare l'inquinamento, sono stati presi in considerazione tutti i parametri, non soltanto quelli ovvi, presenti durante lo sfruttamento: sono stati stimati anche gli inquinamenti durante la produzione e lo smaltimento dell'impianto stesso.

energia.jpg

Il risultato è molto sorprendente in quanto fa vedere sostanziale equilibrio l'inquinamento che producono varie fonti, incluse anche le centrale termiche e nucleari; queste ultime sono più impattanti, ma soltanto del 20 percento circa, rispetto a quelle a carbone. Interessante è il fatto che le macchine ad energia elettrica inquinano globalmente il 3% in più rispetto ad una macchina moderna, con motore euro 4, che usa la benzina. Certo, esiste anche il fatto che l'inquinamento di produzione e di smontaggi è quello prevalente ed è concentrato fuori città dove oggi abbiamo grossi problemi con lo smog, ma le rose non sono così rosse come sembrano e gli ambientalisti dovrebbero allargare le loro vedute e rendersi conto che il problema principale è lo stile di vita di oggi, non soltanto i mezzi che lo accompagnano.

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8 maggio 2014 4 08 /05 /maggio /2014 12:37

Ho la sensazione che gli ultimi giorni è iniziata una campagna mediatica, ben orchestrata contro il nuovo presidente del consiglio. In quasi tutte le trasmissioni politiche, e spesso anche nei telegiornali, si esprimono le critiche sulle contradizioni tra le sue esternazioni nei vari periodi, sul fatto che delle cose promesse si è visto poco o niente. Dopo c'è la notizia che si stanno comprando 210 nuove auto blu, mentre lui sottolinea il fatto che stanno vendendo 100. Forse quelle che hanno messo in vendita sono vecchie e nuovi ministri vogliono l'ultimo modello? Alcuni mettono in dubbio anche gli 80 euro al mese per dipendenti: i tempi tecnici per cambiare le procedure e gli software che elaborano le buste paga sono relativamente lunghi, ma il decreto del governo non c'è ancora. E prima di quello, cioè dell'ufficializzazione del provvedimento, mica mi do da fare, perché potrebbero anche cambiare l'idea.

 

Io sono un suo supporter, penso a Matteo, anche se non ho mai dato il mio voto al suo partito. Non è che lui mi a incantato, anche se è bravissimo nelle sceneggiature che crea; io sono troppo saggio (per non usare un'altra parola) per cascarci di nuovo. Ma spero in lui; è troppo tardi per cercare un altro che affronti i problemi. O lo fa questo o siamo veramente a rischio, anche se è una visione un po' pessimistica la mia. Ma ogni giorno il mio indice di gradimento, verso di lui, scende un po'. L'ultima, dove appare corrotto, come maggior parte degli altri, in quanto si è fatto pagare l'affitto da un “amico”. E' strano ‘sto paese e ancora più bizzarri sono gli amici che lo abitano; ti pagano canone, versano metà dei soldi per il tuo appartamento, ovviamente di lusso. Ma dove sono? Voglio anche io un conoscente così!

 

Ho scritto la prima parte dell'articolo verso la fine del marzo e adesso siamo all'inizio del maggio. Questi che mi ospitano mi mettono la pubblicità se non posto ogni 45 giorni e a me piacciono i testi un po' più lunghi, per non avere tanti pezzi corti; pertanto faccio furbo e metto due o tre insieme, regolarmente, ma il pezzo diventa alla fine unico. La situazione nel frattempo si è evoluta, almeno nella mia testa. Il buon Matteo mi attira ogni giorno di meno perché sento che rappresenta il vecchio, anche se vestito negli abbiti rinnovati. Il pasticcio cresce ogni giorno e diventa sempre più difficile nasconderlo. Con la riforma di senato prometteva un alleggerimento delle spese di un miliardo, ma se l'istituzione rimane si risparmierà meno di 200 milioni, cioè gli stipendi, mentre tutte le altre cose rimangono.

 

Quando parte una campagna elettorale sembra che tutto altro si fermi, i problemi si accentuano, ma gli sforzi per risolverli si arrestano proprio. Tutto a conferma del fatto che la nostra dirigenza si preoccupa soltanto della propria parte posteriore e dell'appoggio che si devono procurare per l'essa. Gli stessi attori, alcuni mascherati, il copione copiato dalle pellicole precedenti, i ruoli leggermente modificati per adattarsi alla situazione, ma il concetto dell'incarico da occupare o salvaguardare rimane il motivo principale della loro presenza sulla scena politica. Per le europee ho deciso di cambiare radicalmente. Voto corpi celesti, quelli 5: mi sembra che il cielo è l'unico che ci può salvare.

 

Li voterò per protesta e perché almeno fino ad oggi non si sono macchiati come gli altri, ma non spero troppo. Qualche giorno fa hanno fatto un comizio nel comune dove abito. Pochissime persone presenti per non hanno annunciato l'evento. Ma dovevano convincere i potenziali nuovi elettori, non quelli presenti che sono già iscritti o comunque simpatizzanti. Il raduno era in piazza dove passavano le persone, i ragazzini giocavano e non lontano passa anche la ferrovia; e loro non avevano un microfono!? L'organizzazione pessima e questo già fa capire molto, anche se devo dire che gli ospiti sembravano della gente brava.

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6 febbraio 2014 4 06 /02 /febbraio /2014 16:02


Il nuovo leader del PD mi regala un po' di fiducia, ma la cautela non mi abbandona mai. Perché? Concettualmente condivido le sue esternazioni e i suoi pensieri, ma c'è qualcosa che manca. I sui punti cardine ultimamente sono la riforma elettorale e del sistema politico per ottenere un certo risparmio. Va benissimo, ma noi non viviamo da queste cose. Il risparmio proposto è d'obbligo, ma è un fiocco solo. Sul taglio delle spese in generale si parla poco e io ritengo che sia la strada maestra da seguire. E' incredibile su cosa spendono i miei soldi di contribuente. L'inefficienza dei servizi pubblici non è più sostenibile: come può la sanità in Lombardia essere positiva, mentre quella del Lazio fa un deficit annuo di 5 miliardi di euro? Basta confrontare le carte finanziarie e capire dove sono gli sprechi. Una volta individuati, non è difficile risolverli.

 

Ma nostri onorevoli sanno con l'esattezza dove sono intoppi, ma non hanno alcuna convenienza a risolverli. Ci sono delle lobby pazzesche che proteggono gli interessi dei pochi, a scapito di noi molti. Queste organizzazioni benefiche (per loro) sono anche all'interno degli schieramenti politici. Perché io devo pagare gli stipendi dei dipendenti dell'Unita e garantire il profitto ai proprietari del Corriere della sera? Parlo ovviamente del finanziamento pubblico ai giornali, il tema presente nel programma del M5S. Aumentino il prezzo per risolvere eventuali problemi economici. Ma no, è più semplice e sicuro infilare la mano nel mio portafoglio. Come si può pensare che il partito di maggioranza vuota per abolire questa legge se è direttamente coinvolto con il proprio quotidiano? Sono anche molto perplesso che i parlamentari votino abrogazione del senato e dimezzamento dei seggi nella camera. Significherebbe andare contro il proprio interesse, essere un altruista; e chi ci crede?

 

Evasori

 

Non passa molto tempo e questo argomento torna sul tappetto; ne parlano politici, giornali e spesso fa nocciolo dei discorsi che si svolgono tra le persone comuni. Lo slogan ricorrente è: paghiamo tutti ma paghiamo meno. Condivido pienamente il concetto, ma mi viene l'urticaria quando ne sento parlare perché si tratta soltanto delle parole. Occorre fare un esame dall'inizio. Le tasse esistono per pagare le spese che ha lo stato, ed è il primo punto da riconsiderare. La quantità dei sprechi è inimmaginabile, ma soltanto ultimamente certi aspetti sono usciti sulla superficie, come quelli delle spese folli dei vari assessori e consiglieri, con i soldi nostri. Dire che la colpa per le nostre difficoltà economiche è tutta nelle mani degli evasori è una grande balla! Certo che ne hanno delle responsabilità, non ci piove, ma sono anche molto comodi a chi ci governa e chi spreca perché può dare la colpa a qualcun altro.

 

Da anni si proclama la lotta spregiudicata agli evasori, ma non cambia niente. In tutto questo casino sono perfetti, gli evasori, perché sono un nemico di popolo (il popolo si è già convinto di questo) e così la responsabilità appartiene a loro. Dopo sono comodi anche per un'altra cosa molto importante e non trascurabile: sono sconosciuti. Quando li sputo, in effetti sputo a vuoto. Sarebbe molto diverso dare la colpa, per esempio, al presidente del consiglio. Lui ha il nome e il cognome, e questo non va bene per le nostre abitudini; potrebbe vendicarsi puntando il dito verso di noi, e questo sarebbe spiacevole, per noi. Perché il nostro moto è: una mano lava l'altra mano, così entrambe sono sporche, ma contemporaneamente anche pulite. Nessun altro popolo è capace di mistificare le cose noi, ma forse cominciamo ad accorgersi che questo ci costa, troppo direi.

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